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IPNOSI E IPNOSI REGRESSIVA/EVOCATIVA

L'ipnosi

L'ipnosi è una condizione psichica indotta da un operatore esterno o autoindotta (autoipnosi), caratterizzata da uno stato psichico denominato trance. L'ipnosi è uno stato non valutabile come intermedio tra veglia e sonno, bensì dotato di una caratterizzazione propria sia neurofisiologica che di neuroimaging. Molti ritengono che l'ipnosi sia un mezzo per inibire le capacità critiche, aumentare la suggestionabilità e limitare l'attenzione. Ciò non è assolutamente vero. Allo spegnersi della coscienza razionale e delle facoltà cognitive volte all'osservazione ed alla elaborazione del mondo esterno, si attiva invece una facoltà attentiva volta al Sé e alla ricerca psicologica e spirituale interiore.

Ipnosi spirituale

Socrate con il suo famoso “conosci te stesso” è il più grande ipnologo dell'umanità, l'esempio più eclatante di chi educa i discepoli alla trance-maieutica, cioè alla ricerca della propria verità spirituale. Maieutica viene dal greco maieutiké e letteralmente significa “l'arte della levatrice” e il concetto viene esposto da Platone nel Teeneto. Ciò consentiva a Socrate di “tirar fuori” dall'allievo i contenuti ed i rimossi personali, psicologici e spirituali.

L'induzione ipnotica

C'è chi sostiene che l'ipnosi è un abbandono sotto il “controllo” dell'ipnostista: niente di più erroneo. L'ipnosi, meglio dire la trance, è una scelta di libero arbitrio soggettivo che concede al singolo l'apertura della porta del Sé. Sé inteso come anima. L'ipnosi è quindi una “libera scelta” di un soggetto che decide di abbandonarsi al proprio oceano interiore.

È veramente risibile leggere come illuminati autori descrivono l'induzione ipnotica: pendolini, fissazioni di oggetti ecc. La descrizione dovrebbe corrispondere al termine “imbambolamento” e non ipnosi, che deriva sì dal mitologico dio del sonno Hypnos, ma che intende come dicevo poc'anzi un “sonno del mondo” ed un “risveglio del mondo dell'anima”.

In trance si realizza una riduzione della afferenze sensoriali, ma non comprendo chi sostiene che si manifesti un orientamento “allucinatorio”. Semplicemente in ipnosi si apre la porta al sesamo dell'Uno. L'induzione è quindi sempre un'autoinduzione facilitata dalla presenza del terapeuta che deve rimanere una guida esterna, concedendo al soggetto una piena autonomia di ricerca spirituale.

Lo stato ipnotico

Durante la “cattiva ipnosi” taluni induttori paranoici e con gravi turbe psicopatologiche possono cercare coercitivamente di modificare le funzioni dell'Io con condizionamento dell'ideazione e induzione di sogni su comando e manipolazione di opinioni.

Questo non ha nulla a che fare con la buona terapia ipnotica che non induce sogni, non manipola idee e contenuti forzosi nell'inconscio dei soggetti.

Leggendo la letteratura mi stupisco della critica ancora arcaica e medioevale ove l'ipnosi è paragonata ad una metodica stregonesca e a rituali antropofagici. Pregherei tali autori di dedicarsi veramente all'ipnosi e non solo di descriverla da lontano presupponendone una conoscenza innata. L'onniscenza è un pericoloso sintomo psicotico, un delirio di onniscienza.

L'ipnosi da palcoscenico con il soggetto in trance succube della derisione del pubblico non ha nulla a che vedere con l'ipnosi medica che conduco a fini esclusivamente terapeutici. Rimanere attaccati ad una sedia o pensare di avere un rettile sulla mano non ha altro senso che quello di deridere persone ingenue mettendole alla berlina degli altri.

Lo stato post-ipnotico

Dopo il termine della trance il soggetto può essere in grado di compiere compiti che gli sono stati assegnati durante il periodo ipnotico e di non conservarne coscienza per quanto riguarda l'ordine impartito. Lo stesso soggetto si stupisce dell'azione che compie. Ciò in mani ed in menti non etiche può rappresentare un vero plagio di coscienza e non rientrare assolutamente in un orientamento terapeutico.

La recettività ipnotica

Non tutti i soggetti sono ipnotizzabili e un 20% delle persone stentano ad essere indotte in ipnosi. Coloro che si affidano, che possiedono un pensiero immaginifico incline al sogno e alla poesia sono più inducibili. Coloro che possiedono un pensiero ipercritico e stentano a perdere l'autocontrollo devono essere condotti alla trance con un training iniziale.

Esistono poi soggetti cosiddetti “virtuosi” che manifestano un'immediata capacità di essere indotti in stato ipnotico profondo manifestando fenomeni eclatanti di trance simili a ciò che accadeva a Delfi nell'antica Grecia. La Sibilla Cumana, la Pizia che sul tripode vaticinava oracoli, possono essere risvegliate anche se raramente dall'inconscio di soggetti particolarmente propensi alla trance.

Stiamo studiando all'IRCCS don Gnocchi di Milano* questi soggetti particolarmente dotati definiti “virtuosi” tramite la risonanza magnetica funzionale, lo studio eletroencefalografico, lo studio dei recettori di serotonina sui linfociti e l'analisi psicologica e psichiatrica dell'ipnosi profonda.

*Consciousness and Cognition 24 February 2011. Altered and asymmetric default mode network activity in a “hypnotic virtuoso”: An fMRI and EEG study.
S. Lipari, F. Baglio, L. Griffanti, L. Mendozzi, M. Garegnani, A. Motta, P. Cecconi, L. Pugnetti.
The authors gratefully acknowledge Angelo Bona (MD, anaesthesiologist and psychotherapist, member of the American Society of Clinical Hypnosis and president of A.I.I.Re.), a valued collaborator with extensive experience in hypnosis induction.

L'ipnosi come mezzo di indagine clinica

L'ipnosi può essere fondamentale per chiarire la genesi e la dinamica dei sintomi. L'impiego della psicodiagnostica permette l'emersione di contenuti inconsci e subconsci la cui presa di coscienza può essere utile a fini terapeutici. Il soggetto che è sottoposto ad ipnosi medica rimane dotato del suo libero arbitrio e collabora con l'ipnologo consapevole che non richiederà un compito inacettabile all'Io.

L'ipnosi amplia la potenzialità della psicodiagnostica estendendo la possibilità interpretativa dei vissuti emersi. Ciò è fondamentale in quanto la trance non rappresenta solo una metodica di raccolta e di disvelamento di conflitti latenti, ma anche un primo tempo che deve necessariamente essere seguito da una seconda fase di interpretazione e di elaborazione psicodinamica.

L'abreazione

Durante l'ipnosi si possono manifestare reazioni emotive intense che si manifestano con il pianto, il riso, l'arrossire, il manifestare reazioni neurovegetative, il mutare la profondità e la frequenza respiratoria ecc. L'abreazione è una scarica emozionale avente una funzione terapeutica catartica e cioè di purificazione. Abreazione è un neologismo derivato dal tedesco ab che allude a “lontano da” e reagieren “reagire”. Significa quindi “rivivere liberando una emozione” in un tempo successivo a quando si è prodotta la prima volta. Catarsi invece deriva dal greco kathàiro: io pulisco, purifico.

Ipnosi Ericksoniana

Milton H. Erickson (Aurum, 5 dicembre 1901 - Phoenix, 25 marzo 1980): psichiatra statunitense che concepisce l'inconscio come un universo amico che, se non interferito conduce il soggetto al bene e all'equilibrio psicologico ed esistenziale. Erickson è l'indiscusso padre della moderna ipnosi clinica e della psicoterapia strategica e breve. L'inconscio ericksoniano non è un Sé spirituale, ma una intima sfera coscienziale che salvaguarda l'individuo.

Ipnosi e Ipnosi regressiva evocativa

Non esiste uno spartiacque tra questi due concetti e l'ipnosi diviene “regressiva” quando assume la dinamica della trance. Trance, dal latino transire (attraversare, passare) è realmente lo stato psicofisiologico e aggiungo volentieri spirituale che concede all'Io la “transizione” nel Sé.

Nella antica India la pratica del Raja Yoga proveniente dall'ancestrale cultura vedica, già conosceva questo fluire del piccolo ego nel mare magnum dell'Uno. Patanjali autore degli Yoga Sutra, vissuto tra il IX e il IV secolo a.C scrive i dettami di quella che poi ai nostri giorni si identificherà nella pratica dell'ipnosi regressiva spirituale.

La pratiprasavah del grande filosofo indiano intesa come nascita a ritroso o riassorbimento al Sé coglie la congiunzione della tradizione indiana con la radice greca di Delfi. Le pratiche degli yogi meditativi si fondono con le fumigazioni rituali della Pizia che vaticinia il sempre. Oltre lo spazio/tempo di questa bolla esistenziale nella quale siamo rinchiusi esiste un oceano di simboli e di sogni che possiamo metaforicamente significare come “vite precedenti”. Non è importante che l'ipnosi regressiva sia o meno accettata dalla scienza, i grandi risultati terapeutici che la pratica procura giustificano di diritto la sua appartenenza al popoloso mondo della terapia.

Ipnosi evocativa: Evocative Hypnosis (EH)

Gli studi scientifici che stiamo conducendo all'Istituto IRCCS Don Gnocchi di Milano hanno prodotto una grande evoluzione nel concetto di ipnosi regressiva.

Sarebbe meglio modificare la dizione di “regressione” in quella di “evocazione” poiché non esiste nulla da un punto di vista neurofisiologico che indichi una regressione temporale nei soggetti studiati e definiti virtuosi. In essi vengono “evocate” identificazioni multiple non conseguenti a stati dissociativi e psicotici. I soggetti studiati sono “iper sani” da un punto di vista psichiatrico.

Milton H. Erickson si era dedicato nel 1940 allo studio delle personalità multiple in ipnosi in soggetti non affetti da disturbi dissociativi. Ciò sostiene lo studio dei virtuosi e delle identificazioni multiple che stiamo conducendo all'Istituto Don Gnocchi di Milano.

Buone Vite,
Angelo Bona